È più una riflessione che un vero e proprio articolo ed è il risultato amaro di pensieri maturati per mesi e mesi.
Nel passato, il Brand Ambassador era una figura professionale con una profonda conoscenza del settore e delle dinamiche di mercato. Questi professionisti erano spesso individui con una reputazione consolidata nel loro campo, come ad esempio un famoso chef per un marchio di utensili da cucina o un noto atleta per un marchio di abbigliamento sportivo.
Un esempio classico di un Brand Ambassador tradizionale è Michael Jordan per Nike. Jordan, con la sua immagine e le sue prestazioni straordinarie sul campo da basket, ha contribuito a far crescere Nike fino a diventare uno dei marchi sportivi più riconosciuti al mondo.
Anche nel campo fotografico, ci sono stati numerosi esempi di Brand Ambassador tradizionali. Ad esempio, molti fotografi famosi sono diventati ambasciatori per marchi di macchine fotografiche.
Un esempio è Ansel Adams, noto fotografo di paesaggi, che è stato un ambasciatore per il marchio Hasselblad. Le sue fotografie mozzafiato della natura hanno contribuito a promuovere la qualità e la precisione delle macchine fotografiche Hasselblad.
Un altro esempio è quello di Annie Leibovitz, una delle fotografe più influenti del nostro tempo, che è stata un’ambasciatrice per il marchio Canon. Le sue fotografie iconiche di celebrità hanno contribuito a consolidare la reputazione di Canon come marchio di riferimento per i fotografi professionisti.
Con l’avvento dei social media, il concetto di Brand Ambassador ha subito una trasformazione radicale. Oggi, non è più necessario essere un professionista del settore per diventare un Brand Ambassador. Anzi, spesso basta avere un numero consistente di follower sui social media.
Gli influencer, grazie alla loro popolarità e alla loro capacità di coinvolgere il pubblico, sono diventati i nuovi Brand Ambassador. Un esempio di questo fenomeno è una fashion blogger italiana che è diventata un’ambasciatrice di marchi come Pantene e Dior grazie alla sua vasta base di follower su Instagram.
Con l’avvento dei social media, il ruolo del Brand Ambassador ha subito una trasformazione.
Oggi, non è più necessario essere un professionista del settore per diventare un Brand Ambassador.
Anzi, spesso basta avere un numero consistente di follower sui social media. Gli influencer, infatti, grazie alla loro popolarità e alla loro capacità di coinvolgere il pubblico, sono diventati i nuovi Brand Ambassador. Pur mantenendo l’obiettivo di promuovere un marchio e i suoi prodotti, gli influencer hanno introdotto un nuovo modo di fare marketing, più immediato e vicino alle persone. Ma non è solo più immediato e vicino alle persone, è anche più semplice perché non avendo conoscenze approfondite nel settore, tutto si risolve in discorsi leggeri e comodi per mantenere giusto quei 5 secondi netti di attenzione davanti al display dello smartphone.
Affidarsi ad un professionista non è più in linea con il mercato. Perché devo ascoltare chi non ha nessuna idea utile per spiegarmi i pro e i contro di un prodotto? Perché non posso sentire l'opinione di un professionista che usa tutti i giorni determinate attrezzature per il proprio lavoro ma mi devo accontentare di un influencer che non sa nemmeno di cosa parla?
È come andare al pronto soccorso, attendere un medico per la diagnosi e poi affidarsi al parere di un passante che si è informato via internet qualche minuto prima. Perché l'apparenza vale più dell'esperienza?
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